Progetti

Lavorare per progetti

Nel mondo missionario si è sempre lavorato per progetti. I missionari condividono la vita delle persone presso cui la scelta missionaria li ha portati. In questa condivisione di vita nascono progetti di ogni tipo. In particolare in Africa dai tempi della decolonizzazione un settore in cui le missioni sono molto attive è quello dell’istruzione. A seconda degli stati e delle loro scelte nel campo dell’istruzione le missioni si adeguano a volte affiancando le scuole pubbliche, a volte sostituendole, a volte integrandosi nel sistema scolastico pubblico stesso. E le tre esemplificazioni appena ricordate non esauriscono tutta la creatività delle missioni cattoliche nel settore dell’istruzione.

Un secondo settore in cui la progettualità missionaria si cimenta è il settore della sanità. Anche qui si cerca di lavorare in sinergia con le realtà del territorio mettendo in atto tutta una serie di realtà che purtroppo sono ancora lontane dal rispondere adeguatamente alle esigenze delle popolazioni locali, ma intanto sono cammini intrappresi forieri di novità ulteriori.

Un terzo settore di progettualità è la vita economica e produttiva delle popolazioni. Dallo scavo del pozzo per avere acqua potabile e per irrigare (sottraendosi in qualche modo all’agricoltura ostaggio della capricciosa alternanza stagione secca e stagione delle piogge tipica dell’intero continente africano), alla creazione di un sistema di saline là dove fenomeni naturali locali lo facilitano, la terra africana ha visto la solidarietà cristiana seguire vie di ogni tipo. Purtroppo i megaparametri dell’economia e del commercio mondiale vanificano o minimizzano spesso questi sforzi.

Il missionario è spesso un tramite di quella che dovrebbe essere la solidarietà cristiana ed umana e, soprattutto nel caso dei “fidei donum”, vivono proprio dell’appartenenza a due realtà lontane ma connesse, le diocesi di origine e le missioni in cui sono inseriti. Tutto questo ha generato, al fianco e a sostegno dei vari missionari un sistema di solidarietà che va oltre i singoli progetti. Questo sistema ha avuto diversi nomi ma quelli che si sono imposti sono: ADOZIONI A DISTANZA e SPONSORIZZAZIONI.

Il Centro Missionario Diocesano Vercellese, nelle ultime tre decadi del XX secolo e le prime due decadi del XXI sec. ha gestito con successo un sistema del genere come viene illustrato anche in questo sito in particolare ai seguenti link http://www.mydocadvisor.it/missio.vercelli.it/chi-siamo/  e

http://www.mydocadvisor.it/missio.vercelli.it/versamenti-onlus-come-versare/

Con la crisi economica del 2008 e le crisi ricorrenti che si sono succedute fino alla pandemia del Covid19, nel sistema delle adozioni si è innestato un processo di crisi e di ridimensionamento per evidenti ragioni economiche e di ricambio generazionale. Ma anche nelle missioni il ricambio generazionale si è fatto sentire e, complice sempre anche il Covid, nel 2021 non abbiamo missionari fidei donum in missione. Oggi il sistema delle adozionmi è in crisi dal punto di vista dei numeri. Per questo si torna a parlare di lavorare per progetti e per certi versi è un bene, ma non vorremmo che ci si fossilizzasse sulle parole. Un progetto in genere ha un suo termine naturale, un sostegno non lo prevede se non per cause di forza maggiore.

In questa sezione del sito vorremmo parlare dei progetti sia quelli attuati nelle missioni che quelli attuati dal CMD stesso in Italia.

Per dare un quadro completo dobbiamo ricordare “le quaresime di fraternità”. Nascono al tempo dell’episcopato di mons. Albino Mensa e per decenni rappresentano il momento in cui la diocesi promuove raccolte di offerte per le “missioni diocesane” cioè per le missioni in cui sono presenti fidei donum vercellesi e che hanno avuto questo riconoscimento dal Consiglio Presbiterale e dal Consiglio Pastorale Diocesani.

Dal 2017 si è deciso di allargare la platea dei potenziali beneficiari delle quaresime di fraternità a tutte le realtà missionarie operanti nella Diocesi che ne vogliano fare richiesta.

 

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