La Scuola Tecnica

Diario di viaggio di Luigi Bobba
Vercelli (10/11/2019 – 23,36) – Il mio decimo viaggio in Mozambico inizia con un fastidioso contrattempo.Sono arrivato all’aereoporto di Maputo, la capitale del Mozambico.Oltre al bagaglio a mano, ho una valigia piena di attrezzature per la Estrela do mar, la scuola professionale che le Acli, insieme con i missionari vercellesi don Pio Bono e Caterina Fassio, hanno realizzato ad Inhassoro fin dal 2004. La poliziotta della dogana mi chiede di aprire la valigia. Guarda in modo un po’ distratto e mi dice che devo pagare 30.000 meticais di dazio (circa 450 euro). Mostro la lettera dell’Ipsia Acli di Vercelli con la descrizione delle attrezzature e la dichiarazione che sono destinate non al commercio ma a supportare il laboratorio di elettrotecnica della Estrela do mar. Non intende ragione. Rispondo che non pago anche perchè la tassa sarebbe superiore al valore stesso della merce. Mi rivolgo al responsabile dell’Ipsia (la ong delle Acli) a Maputo per vedere come uscirne.Mi dice di attendere che arriverà rapidamente un suo collaboratore per spiegare il tutto al responsabile della dogana dell’aereoporto. Aspetto con pazienza. Dopo una discussione un po’ animata, il direttore della dogana invita la poliziotta a restituirmi il passaporto e a lasciarmi andare con la mia preziosa valigia. Ringrazio e mi avvio alla sede di Enaip e Ipsia in citta’. Un piccolo inconveniente ma anche un esempio delle tante contraddizioni di un Paese, che dopo l’accordo di pacificazione e la visita di Papa Francesco dell’ottobre scorso , non riesce ancora a trovare un sentiero duraturo di crescita e sviluppo, nonostante le ingenti risorse naturali di cui dispone. Il colloquio con l’ambasciatore d’Italia a Maputo, Marco Conticelli ci conferma questo dato. Si sono da poco concluse le elezioni presidenziali con una netta vittoria del presidente uscente Nyusi, leader della Frelimo, il partito al governo da più di 25 anni. L’opposizione accusa il governo di brogli nella gestione delle elezioni e anche gli osservatori internazionali evidenziano non pochi dubbi sulla reale trasparenza e correttezza del processo elettorale. Eppure, dopo la visita del Papa, c’era molta attesa di una reale pacificazione.Ma le contraddizioni di uno stato ancora giovane e di un Paese tra i piu’ poveri al mondo, riemergono ciclicamente.Con l’aggravante che nel Nord del Paese – zona ricchissima di gas ( anche ENI ha scoperto di recente una mega giacimento) – sono riesplose le violenze con l’uccisione di 25 soldati delle forze di sicurezza mozambicane e di dieci mercenari russi. Dalla capitale ci spostiamo insieme a p.Geremia, sacerdote mozambicano, a circa 500 km a nord per raggiungere Inhambane, capoluogo dell’omonima provincia e primo porto di attracco dei portoghesi (il Mozambico è stato colonia portoghese per due secoli fino al 1976). Ci attende il vescovo della diocesi , Adriano Langa. La parrocchia di S. Eusebio di Inhassoro , pur distante piu’ di 350 km, appartiene a questa diocesi ed e’ retta da don Pio Bono, missionario vercellese con più di 50 anni di presenza in Africa e di cui circa 20 in Mozambico.Con lui inizio’ nel 2002 l’avventura della costruzione della Estrela do mar, la scuola professionale che oggi conta piu’ di 850 allievi impegnati nei corsi di falegnameria, sartoria, contabilità, meccanica, elettricità e hotelleria e turismo. La scuola, insieme con dodici asili infantili, un piccolo orfanotrofio e un collegio, fa parte delle opere sociali nate dall’iniziativa dei nostri missionari che, oltre ad annunciare il Vangelo, hanno realizzato tante azioni di promozione umana .Con il Vescovo discutiamo di un accordo tra la diocesi – titolare della scuola- e Enaip Mozambico, ente di formazione di diritto mozambicano che le Acli hanno recentemente creato e che mi onoro di presiedere. L’intento è di rafforzare il ruolo propulsivo della scuola, qualificare la sua offerta formativa anche grazie alle risorse donate da tanti vercellesi, dalle Acli/Ipsia e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli. L’incontro si svolge nella casa vescovile dell’antica città di Inhambane, ancora caratterizzata da molti edifici in stile coloniale portoghese. Mettiamo a punto un memorandum per una collaborazione stabile per i prossimi cinque anni. Ci fermiamo poi a Maxise, importante città che si trova dall’altra parte della baia di Inhambane, per un saluto a padre Ezio Bono della Congregazione della Sacra famiglia di Bergamo, fondatore animatore della Università pedagogica che forma i nuovi professori delle scuole mozambicane. Dopo 20 anni , torna in Italia ma lascia una struttura di eccellenza nel campo della formazione universitaria. Ancora un’altra tappa a Morumbene, per un ottimo caffè offerto da due sacerdoti bresciani che reggono quella parrocchia e hanno creato una scuola materna con più di 300 bambini. Finalmente ora si parte per Inhassoro. La strada ,per lavori in corso, si fa pessima e il buio rende pesante il viaggio. Ci restano poco più di due giorni per fare una verifica del lavoro svolto. Qui l’anno scolastico si conclude a novembre e ora è il tempo degli esami. La scuola e ‘cresciuta e cambiata. Prima esisteva solo il livello base della formazione professionale (tre anni) ; ora abbiamo anche il livello medio (altri tre anni) che consente di accedere anche all’Università. In tutto sono più di 850 gli alunni della scuola provenienti da tutta la provincia. Il prossimo anno si aprirà anche una scuola secondaria di base della durata di tre anni . Fa sempre piacere vedere all’ingresso della scuola il grande stemma delle Acli forgiato da Agostino Lanza, che ha dedicato tante energie al laboratorio di meccanica. Le sfide per il futuro non mancano ma sono convinto che questa opera, frutto del carisma delle Acli e della tenacia e del paziente lavoro di don Pio e Caterina,andrà avanti e costituirà una risorsa per il futuro di tanti giovani mozambicani. Ora che il distretto di Inhassoro sta conoscendo una fase di sviluppo sia turistico che industriale,la scuola potrà costituire una risorsa fondamentale per le persone e per il territorio. Ai tanti vercellesi che hanno dato una mano, a cominciare dalla Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli, va il mio grazie e anche l’invito a continuare a sostenere quest’opera. Siamo ormai ai saluti ; e non ci resta che gustare gli ottimi frutti di mango del piccolo frutteto della missione. E con questo sapore dolce e intenso riprendiamo la strada di casa. (Luigi Bobba)

scarica il pdf della seconda parte dell’articolo di Luigi Bobba

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