Padre Renzo Adorni ci scrive da Luanda

Paróquia Bom Pastor                   06  de  Setembro de 2021                                                     Distr. 11 de Nov.  Cazenga

KICOLO – LUANDA

Carissimi, dopo quasi 5 mesi di silenzio, devo proprio scrivere qualcosa, soprattutto a voi che, nonostante le grandi necessitá del mondo e varie sollecitazioni da organizzazioni e ong, non domenticate questo nostro piccolo angolo di terra e il suo popolo, che non fa notizia nei media.

Dopo piú di un anno di pandemia e di chiusura quasi totale (scuola, chiesa, seminario, formazioni, incontri di preghiera, catechesi, visite ai malati, alle comunitá di base nei quartieri, funerali, volontariato, gruppi giovanili…) la vita riprende lentamente, ancora controllata da polizia e altri, ma in una generale povertá economica, fisica, spirituale e mentale. Rianimare i fedeli, riprendere il cammino dei cateumeni, riorgamizzare i  piú di 90 Ministri della Comunione ai malati, rendere piú efficiente la Caritas, fare il censimento delle nuove miserie, dei nuovi disoccupati, degli anziani soli, degli studenti e alunni che non potranno iscriversi a scuola, per mancanza di mezzi e…di cibo regolare; i seminaristi  di filosofia  rimasti a casa piú di un anno; malati senza mezzi per comprarsi medicine (qui anche in ospedale ti danno solo la ricetta)…  Senza lo Spirito Santo, che ci dia una spinta, non vedo soluzione. So anche che le cose, con la pandemia, non saranno piú le stesse: spero tuttavia in meglio!

Abbiamo chiuso definitivamente la campagna per dare un documento di identitá a adulti  e adolescenti, nel cortile della chiesa, con la presenza di un governativo (a cui dovevo peró garantire cibo buono e trasporto!).

I beneficiari sono stati piú di diecimila; chi non ne ha approfittato non puó sempre lamentarsi del governo.

Globalmente é stato positivo, ma con qualche neo: la polizia ha scoperto alcuni malfattori che, in centri differenti, si sono fatti due e piú carte di identitá, con nomi falsi, anche per vendere a stranieri, e per le loro losche “attivitá”.

C’é sempre qualche Giuda.  Ora l’attenzione del governo é l’iscrizione alle elezioni del 2022; ma in questo non c’entriamo, alla larga dei giochi politici e soprattutto di partiti: sono prete di tutti.

Un’altra sfida di questi giorni é l’apertura dell’anno scolastico; non sará piú come prima, da febbraio a novembre; adesso sará da settembre a giugno. Il problema, sia nel pubblico che nelle nostre scuole comparticipate, é che non siamo pronti: manutenzione dei  locali, soprattutto i bagni;  disinfezione aule (prima, durante, dopo), distanziamento, non abbiamo acqua corrente…. Qui solo i maestri e professori sono vaccinati, e alcune persone di servizio: il resto, niente. Poi il sovraccarico per i docenti: prima si chiudeva un occhio con 45-50 alunni in una sala, per non lasciare nessuno per strada. Adesso si deve dividere, distanziare, assumere nuovi collaboratori. Si, ma chi li paga, anche al minimo?, e dopo un anno si deve metterli “a posto” con a segurança social; la participazione  dei genitori é ridotta al minimo, perché la prioritá é il cibo e curarsi. Cosí parecchi si tengono i figli a casa, con conseguenze negative negli adolescenti: ignoranza, vizi, furti, ragazze di 15-16 anni incinte, frustrazione e sogni giovanili infranti, loro che sognano di uscire dalla povertá di Kicolo, di essere “qualcuno”, di avere una vita degna e utile.

Abbiamo parecchie richieste da adulti per classi notturne, dalle 17h30 alle21h30, per lavoratori, per signore “zungueiras” cioé ambulanti, e altre che fanno il mercato quotidiano di Kicolo (uno dei maggiori di Luanda), e anche giovani che vogliono ricuperare anni persi, per vari motivi.  Ma prima dovró prender contatto con la polizia locale, perché negli anni  passati ci sono stati dei fatti  negativi: alunni e alunne picchiati, derubati di tutto, ragazze e signore molestate e anche peggio… tornando a casa e entrando nel labirinto di viuzze di Kawelele, Panga Panga, N’gangula.

Per ora il virus non ha fatto molti disastri direttamente, come in Europa; purtroppo ne ha fatto nelle conseguenze sociali, economiche, di salute fisica e mentale; c’é stata troppa attenzione a covid 19 e disattenzione alle patologie “classiche”, che hanno falciato centinaie di vite di tutte le etá: malaria,dengue, tifo, tubercolosi, infezioni varie, diarree, cancro, tensione alta…

I vaccini arrivano in maniera irregolare e limitata, da Portogallo, Inghilterra, Russia, Cina, ma mi sembrano piú mezzi di propaganda per altri businness.

Per ora non sono riuscito a vaccinarmi, come la stragrande maggioranza della nostra gente di  periferia.

Col vostro aiuto, la nostra Caritas ha potuto garantire un minimo di cibo , soprattutto a persone anziane sole (qui non c’é pensione minima o reddito di cittadinanza!); dó un sussidio a una suora che raccoglie “meninas da rua”, ragazze senza famiglia, spesso giá pluri-abusate, o accusate di “bruxaria” (stregoneria); a “camponeses” che hanno campi fuori dalla cittá, ho comprato sementi (molto care), che possano produrre, per sfamare la famiglia e qualcosa di piú. Ma capita spesso che , quando vengono a Kikolo per la domenica, gli rubano il prodotto, cosí continua la miseria.

L’ultima domenica di agosto é stata un grande giorno; non solo il primo dopo i miei  82 anni, ma per il Battesimo di 172 adulti e giovani. Che gioia vedere giovani di 1m80 e piú, e ragazzone, che scelgono  Cristo come centro e guida della vita, o cinquantenni che scoprono la fede, e dire loro “Rinunci alle opere di Satana…?” “Io ti battezzo, nel nome…” rinati dall’acqua e dallo Spirito. Non sono sciocchi; sanno per esperienza che scegliere Gesú, puó anche dire Croce.

É vero che 172 in un quartiere di piú di mezzo milione é quasi niente; ma é questo il sale di cui parla Gesú; il sale non sará mai maggioranza, ma se manca… ce ne accorgiamo.

Per il mio compleanno mi hanno dato delle torte, che ho distribuito agli anziani nati in agosto. Una religiosa mi ha detto  “As 82 velas são demais, não cabem no bolo, que vou fazer?” (le candele non ci stanno sulla torta). Le ho detto “Não fique aborrecida. Guarde as velas para o dia do meu óbito!”   Ma per ora ringrazio il Signore per la vita che mi dá, ogni giorno é prezioso, sono contento di servirlo in mezzo a questo suo popolo.

In questi giorni é mancato un  sacerdote di Vercelli, mio caro compagno quando stavo ancora in diocesi, Don Ardissino: un buono, umile, amato ovunque fu inviato, anche a Santhia’, mia terra. Potrei applicare un po’ anche  a lui le parole dette per Gesú “Ha fatto bene tutte le cose”. Speriamo che il Signore, alla fine, possa dire lo stesso anche per ciascuno di noi.

A voi tutti un abbraccio e un ricordo nella S. Messa.                         Vostro P. Renzo Adorni sma

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